SPIRALE CLASSICA vs SPIRALE MEDICATA

Dr. Maria Cristina Iannacci

www.iannacci.it

Meglio la spirale in rame o quella medicata con Levonorgestrel?

Questa è una delle domande più frequenti che mi sento rivolgere dalle pazienti in corso di consulenza sui metodi contraccettivi.

Non vi nascondo che adoro la spirale classica mentre considero quella medicata un presidio medico, una terapia, con precise indicazioni.

Lo I.U.D (IntraUterine Device), nome internazionale della spirale intrauterina, è costituita da plastica e rame (classica) o plastica con sistema di rilascio graduale di Levonorgestrel, ormone progestinico. Mentre la prima agisce rilasciando ioni di rame, che provocano infiammazione della mucosa endometriale a tal punto da renderla inospitale nei confronti di un eventuale embrione e che rendono il muco cervicale poco penetrabile agli spermatozoi, la spirale medicata altera l’assetto ormonale locale per opera del progestinico rilasciato in quantità minime ma costanti. Anche la spirale medicata impedisce l’annidamento della blastocisti ma il meccanismo è diverso, limitando la crescita dell’endometrio. Il blocco dell’ovulazione non è la norma.

Qual è la differenza sostanziale fra i due dispositivi? 

La spirale in rame è ormonalmente inerte, lascia la fisiologica oscillazione degli ormoni con rispetto delle fasi, follicolare e luteale dal punto di vista ovarico, proliferativo e secretivo dal punto di vista uterino. Questo vuol dire che l’utilizzatrice di tale contraccettivo avrà il solito ciclo mestruale con un lieve aumento della quantità di sangue mestruale (effetto collaterale dello stato infiammatorio indotto sull’endometrio) con conservazione del desiderio sessuale e della lubrificazione genitale. Un lieve aumento del muco cervicale giustifica da un lato la maggiore facilità nei rapporti coitali ma anche la necessità di una più attenta igiene intima.

L’effetto collaterale più fastidioso è l’aumento della quantità di flusso mestruale e il raccorciamento del ciclo, quindi è indicata in coloro che presentano flussi mestruali scarsi o normali con cicli regolari o lunghi, 30-35 giorni.

La spirale medicata, come indicavo sopra, non è semplicemente un contraccettivo ma è anche una terapia, un supplemento di ormone progestinico. È perfetta per la donna con alti livelli di estrogeni, alta sensibilità periferica a questi ultimi o con deficit luteinico, cioè con difetto di produzione dell’ormone della seconda metà del ciclo, il progesterone. È la paziente con cicli corti e flussi mestruali abbondanti e prolungati, con fibromatosi uterina, con lieve sovrappeso, in fase pre-menopausale…

Cosa succede nella ragazza o giovane donna che non ha queste indicazioni? Gli effetti collaterali possono essere molto impattanti sulla qualità di vita. Secchezza vaginale, alterazione del tono dell’umore, calo del desiderio sessuale, sensazione di essere in sindrome premestruale costante sono i sintomi che mi riferiscono le pazienti che chiedono la rimozione del dispositivo intrauterino medicato.

Fondamentale sarà, quindi, una corretta ed accurata consulenza per una scelta consapevole di quale spirale utilizzare. Anche nei mesi successivi all’introduzione, importante sarà la comunicazione paziente-ginecologo per aiutare l’utilizzatrice dello IUD a limitare gli eventuali effetti negativi ed adattarsi al nuovo assetto ormonale/mestruale.

Dr. Maria Cristina Iannacci

Spec. in Ginecologia e Ostetricia

Sessuologa Clinica