Dr. Maria Cristina Iannacci
I contraccettivi orali attualmente in commercio hanno composizione diversa, sia per quanto riguarda la parte estrogenica, con introduzione di preparati sempre più simili agli ormoni naturali presenti in circolo, sia per quanto riguarda la parte progestinica, con utilizzo di sostanze studiate per limitare il più possibile l’impatto metabolico e la crescita dell’endometrio (parte interna dell’utero che sfaldandosi produce il sangue mestruale).
Ne consegue che oltre al meccanismo di funzionamento classico, inibizione dell’ovulazione per meccanismo di feed back negativo a livello centrale, ipotalamo-ipofisario, le pillole di nuova generazione garantiscono anche il mantenimento di un ambiente ostile ad un eventuale impianto dell’uovo fecondato.
Sono quindi molto sicure e permettono di avere mestruazioni decisamente ridotte, spesso del tutto assenti, con riduzione della dismenorrea (dolore mestruale).
In realtà durante l’assunzione dei contraccettivi orali, parlare di mestruazioni non è corretto perché compare solo una perdita di sangue scarsa con pochissimo materiale endometriale dovuta al calo improvviso di ormoni per:
a) assunzione di pillole “vuote”, le cosiddette pillole placebo, in genere di colore diverso, prive di ormoni oppure
b) per pausa di 7 giorni tra un blister e l’altro (pillole classiche meno recenti); in questo caso la perdita è quasi sempre presente.
L’assenza di flusso in definitiva non è un problema o un effetto collaterale della pillola ma un suo modo di funzionare.
Le pillole con solo progestinico, la spirale che rilascia progestinico e la bacchetta sottocutanea non solo tendono a non dare il sanguinamento periodico ma spesso causano spotting prolungato an andamento bizzarro, non prevedibile… e non è espressione di patologia!
Questo concetto va spiegato attentamente all’utilizzatrice. Molte gradiscono non avere più il flusso mensile, si sentono più libere e sono felicissime di questa possibilità ma tante altre non apprezzano la mancanza del “mestruo seppur ridotto”.
Le motivazioni portate in sede di visita spaziano dal
“non avere perdite non mi lascia sicura e ho paura che la pillola non abbia funzionato, quindi farei un test ogni mese” al
“mi sento meglio, mi sgonfio, mi fa sentire donna in salute … mestruare, non averle mi sembra innaturale, meno femminile”.
Credo che spiegare attentamente il funzionamento delle pillole, ascoltare la donna e rispettare la sua visione sia fondamentale per un corretto counselling in ambito prescrittivo.
Purtroppo mi ritrovo spesso a lavorare con pazienti che utilizzano già contraccettivi orali e chiedono una consulenza urgente per problemi iniziati proprio con l’assunzione della pillola, ma che sono ignare di tutto, del funzionamento, della corretta assunzione e della assenza fisiologica della perdita mensile. Basterebbe qualche minuto in più dedicato alla spiegazione per dare loro la possibilità di scegliere tra pillole che mantengono la perdita di sangue periodica e quelle che non fanno mestruare.
Dr. Maria Cristina Iannacci
Spec. in Ginecologia e Ostetricia