Le due vie per l’eccitazione sessuale

Dr. Maria Cristina Iannacci
Spec. in Ginecologia e Ostetricia
Perf. in Sessuologia Clinica

L’eccitazione è quella fase della risposta sessuale che prepara gli organi genitali per il successivo step, la penetrazione e l’orgasmo. Il significato biologico dell’atto sessuale (leggi articolo sul blog “A che cosa serve il sesso”) giustifica le due vie nervose, gli ormoni, l’energia… che il corpo impegna per garantire questo processo.
Per intenderci, l’eccitazione sessuale è il cambiamento di stato delle strutture cavernose che permettono l’erezione nell’uomo e l’espansione e lubrificazione dei genitali esterni e vagina nella donna. Solo così l’introduzione diventa piacevole e prelude ad una stimolazione erotica per il piacere (eiaculazione maschile a fini riproduttivi, ancora la biologia!).
Per garantire questo fenomeno così centrale nell’economia della buona riuscita dell’incontro tra le lenzuola, la natura ci mette a disposizione due circuiti.
Il primo, che possiamo definire centrale, parte dal cervello ed è strettamente legato alle strutture superiori, agli organi di senso, la vista soprattutto nell’uomo, l’olfatto più nella donna e ad altre aree cerebrali connesse con il ricordo, l’immaginazione, la previsione, la fantasia. É quel meraviglioso meccanismo che ci fa ritrovare bagnate anche al solo pensiero o che inducono l’erezione nell’uomo prima di qualsiasi contatto.
Il secondo circuito è un po’ più “corporeo”, più periferico ed è strettamente legato alla stimolazione dirette delle aree erogene, genitali e non, attivato in particolare con l’introduzione e i movimenti coitali. Il senso di questo circuito è il mantenimento dello stato eccitatorio perfetto per il prosieguo del rapporto.
Tutto semplice e automatico? No, i due circuiti comunicano fra loro, a volte si potenziano a vicenda, a volte si fanno lo sgambetto. Ecco che un incontro erotico che parte con una intensa fase cerebrale necessita di meno preliminari ma può risultare veloce… mentre la mancanza della prima fase induce la coppia a ricercare più giochi e complicità prima del piatto principale. L’ideale sarebbe permettersi di oscillare tra queste due posizioni e apprezzare la variabilità e l’imprevisto con gioiosità!
A volte i due circuiti interferiscono e la facilitazione mentale shifta verso l’opposto, iperattivando gli assi dello stress della paura, del porsi spettatore di se stessi e vedere se tutto funziona (tipico dell’uomo che ha già sperimentato una défaillance sessuale e non è riuscito ad elaborarla) (v. articoli su questo tema presenti sul blog). Il risultato è una eccitazione insufficiente, con difficoltà all’accensione anche col secondo circuito fino all’apoteosi della difesa maschile inconscia al rapporto, cioè l’eiaculazione precocissima.
A volte lasciare che la natura faccia il suo corso, sfruttando il cervello rettilineo, semplice e che risponde alla legge tutto o nulla, on/off, non è male…

Dr. Maria Cristina Iannacci
www.iannacci.it