Il desiderio sessuale nella donna

Dottoressa

Maria Cristina Iannacci

Medico Chirurgo

cell. +39 335 63 41 890

Specialista in Ginecologia e Ostetricia

Diploma di Perfezionamento in “Sessuologia Clinica” Università di Bologna

Diploma in “Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese”

Scuola Matteo Ricci, Bologna

Master Universitario di II livello in “Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese”

Università degli Studi di Firenze

Membro F.I.S.A.

 

In questo articolo tratterò di quell’insieme

di pensieri e fantasie a sfondo sessuale che

ci spingono a ricercare un comportamento

sessuale attivo, in poche parole, del desiderio

sessuale.

Alla base di un normale desiderio sessuale

ricordiamo che deve esserci , oltre alla

integrità organica, ovvero una buona salute,

un corretto equilibrio psicologico-affettivo

e sociale, cioè una buona integrazione fra

la condizione psicologica della donna, le

relazioni che è in grado di instaurare sia in

coppia che in ambito sociale, il tutto condito

da fattori socioculturali, educativi ed eventualmente

religiosi.

Diversa è la valenza dei singoli fattori nelle

varie epoche della vita e diverso è l’andamento

del desiderio sessuale nell’arco della

vita nello stesso individuo.

Parlerò del desiderio sessuale nella donna

sana, di come varia dall’adolescenza all’età

matura e infine nel periodo che segue la

menopausa, tralasciando la patologia,

ovvero i casi in cui un graduale o più spesso

repentino calo è sintomo di una malattia,

nel qual caso sarà il sessuologo a formulare

una corretta diagnosi e a proporre l’adeguata

terapia.

Nella adolescente che si avvicina alla

sessualità agita l’accettazione da parte del

gruppo dei pari, cioè dei coetanei ha la

sua importanza, ma per alcune la consapevolezza

o anche la semplice sensazione

di essere desiderabile da parte dei ragazzi

“più grandi” gioca un ruolo determinante

per favorire il desiderio erotico. Il timore di

una gravidanza indesiderata, che qualche

decennio fa rappresentava un deterrente al

lasciarsi andare agli istinti, unitamente alla

paura di contrarre malattie a trasmissione

sessuale, non sembrano minare il desiderio

sessuale soprattutto nella ragazza informata

e previdente.

Studi effettuati sulla popolazione giovanile

identificano nell’immagine corporea il

perno su cui ruota la qualità di vita sessuale

dell’adolescente. Non è tanto l’immagine

che riporta lo specchio dell’adolescente che

conta, quanto l’interpretazione soggettiva,

l’accettazione dell’immagine, la valutazione

soggettiva della stessa. Questo spiega perché

ragazze obiettivamente non bellissime,

con fisici un po’ appesantiti abbiano vita

sessuale soddisfacente e sano desiderio

sessuale, mentre ragazze con fisici eccellenti

ma “eterne insoddisfatte” della propria

immagine corporea non riescano a sentire

richiamo erotico. La ragazza anoressica è il

classico esempio di soggetto che sperimenta

mancanza di mestruazioni e mancanza di

desiderio sessuale: perché mai il corpo deve

sprecare energie per la funzione sessuale, in

senso riproduttivo, se non ha energie sufficienti

neanche per la sopravvivenza?

Possiamo quindi identificare nella accettabilità

soggettiva, nell’interpretazione

dell’immagine che rimanda lo specchio, e in

seconda battuta nella accettabilità sociale,

soprattutto relazionale, gli elementi alla base

di un sano desiderio sessuale nell’adolescente.

Nella donna matura giocano un ruolo

fondamentale nel mantenimento di un vivo

desiderio sessuale la possibilità e la capacità

di costruire i pilastri della propria vita.

Ogni donna identifica in maniera più o meno

conscia gli obiettivi della propria esistenza

e imposta la vita per poterli realizzare. Per

alcune donne la realizzazione professionale

è basilare per la propria autostima, altre

investono maggiormente sulla maternità e la

costruzione di una famiglia, per talune senza

un soddisfacente rapporto di coppia nulla

ha senso…

Riuscire nel quotidiano a conciliare il ruolo

di madre e lavoratrice, la realizzazione del

proprio sogno procreativo, sentirsi valorizzate sul

posto di lavoro, conquistando una giusta autonomia

economica, la consapevolezza di essere libere di

scegliere di amare l’uomo al proprio fianco, permette

alla donna di lasciarsi andare all’incontro erotico,

seppur stanca e dopo una lunga giornata lavorativa.

Al contrario, un’intensa e profonda frustrazione,

ripetuta nei giorni, mesi e anni può portare all’esaurimento

delle energie a disposizione della sessualità,

che nell’economia della vita diventa puro lusso.

Un accenno sull’influenza della contraccezione sul

desiderio.

La pillola contraccettiva agisce direttamente e biologicamente

sul desiderio sessuale, aumentando nel

sangue una proteina che lega e rende inattivo il testosterone,

l’ormone del desiderio sessuale presente

sia nel maschio (in maggiore quantità) che nella donna,

con un picco in periodo pre-ovulatorio. L’effetto

biologico che ne deriva sarebbe una diminuzione

del desiderio nelle utilizzatrici di questa metodica.

Se però a questo associamo la possibilità di agire la

sessualità senza alcuna preparazione, v. condom, con

pressoché totale prevenzione nei confronti di una

gravidanza indesiderata, accompagnata da mestruazioni

regolari, scarse e non dolorose, otteniamo una

qualità di vita sessuale che soggettivamente viene

sentita comunque appagante, soprattutto nella ragazza

molto giovane.

Un po’ diverso è il discorso per la donna matura

che, conoscendo più in profondità le sfumature del

desiderio, opta quando possibile per un contraccettivo

non ormonale, spirale o lo stesso condom. Sempre

più spesso, quindi, la modulazione del desiderio

sessuale orienta la scelta del contraccettivo.

La donna in fase post-menopausale è una donna

che si conosce molto bene, che sa cosa vuole tra le

lenzuola, che sa chiedere e sa dare con disinvoltura.

In questa fase della vita si fanno i conti con ciò

che abbiamo costruito, in termini di realizzazione

generale, lavorativa, riproduttiva, relazionale e

fisica, il tutto con il filtro severissimo di un nuovo

assetto ormonale. L’esaurimento della funzione

ovarica con calo degli ormoni è un evento concentrato

nel tempo, a volte quasi brusco, mentre il

fenomeno corrispondente nell’uomo, l’andropausa,

è un fenomeno diluito nel tempo, progressivo a

partire dai 40 anni.

Gli effetti della menopausa però possono accompagnare

la donna per anni e condizionare la

“lettura” degli eventi della vita in modo bizzarro.

La percezione di se stessa come donna può variare

sia per l’inevitabile decadimento fisico sia perché

la carenza degli ormoni femminile ci fa percepire

un diverso “profumo” di noi stesse. Metabolizzato

il nuovo assetto, la vita riprende a scorrere con

un nuovo equilibrio, niente affatto peggiore del

precedente se abbiamo seminato bene in passato

e se ci si lascia aiutare dalla scienza e dalla medicina.

Alla minore prestanza fisica si può associare

un circolo vizioso dolore al rapporto-difficoltà nel

piacere-paura al rapporto successivo-riduzione

del desiderio erotico a scopo evitativo. Questo

problema parafisiologico, cioè non per malattia ma

per diverso nutrimento dei tessuti, è ampiamente e

positivamente trattato anche solo con creme locali.

Allora qual è l’elemento fondamentale per un

desiderio sessuale soddisfacente in età non

giovanissima. Studi sessuologici identificano nella

relazione, quindi nella presenza concreta di stimoli

e in ultima analisi nella buona impostazione

della vita di relazione, la fiamma che tiene in vita

il desiderio erotico.

Da ciò che ho scritto, rimane la sensazione che

l’elemento fondamentale per provare desiderio

sessuale, nelle singole fasi della vita della donna,

sia uno stato intrapsichico caratterizzato da soddisfazione

della propria persona e del periodo che si

sta vivendo.

Il desiderio sessuale dipende da noi, da quanto ci

prendiamo cura di noi stesse e della nostra vita.