Calo del desiderio sessuale nel giovane uomo

DESIDERIO SESSUALE IPOATTIVO NEL GIOVANE UOMO

Dr. Maria Cristina Iannacci

Spec. in Ginecologia e Ostetricia

Perf. in Sessuologia Clinica

Perf. in Agopuntura e Farmacologia Tradizionale Cinese

Perf. in Omotossicologia

Medico P.N.E.I.

 

La richiesta di consulenza sessuologica da parte di giovani uomini negli ultimi tempi è sempre più motivata da problemi di calo del desiderio sessuale.

L’improvviso o, all’opposto, il graduale spegnersi dell’interesse sessuale disorienta il paziente e mina la qualità della vita del soggetto e della coppia.

Per meglio comprendere cosa succede nel giovane uomo apparentemente sano, senza patologie gravi di altri distretti, soffermiamoci sul meccanismo biologico del desiderio.

L’ipotalamo secerne in maniera pulsatile, cioè con picchi, ampiezza e frequenze stabilite, il GnRH che va a stimolare l’ipofisi. Quest’ultima in risposta al GnRH produce LH ed FSH che inducono, a loro volta, un corretto funzionamento del testicolo. L’LH in particolare stimola le cellule di Leydig per produrre Testosterone. Sarà questo ormone il principale responsabile del desiderio sessuale, dopo essere stato attivato da un enzima nei tessuti periferici bersaglio, tramite azione diretta sulla corteccia cerebrale, ipotalamo e sistema limbico.

La Pulsatilità del GnRH è probabilmente il principale punto di attacco degli “insulti” alla verve sessuale, meno frequenti ma non trascurabili sono i danni diretti sulla relazione Testosterone-recettore.

 

Il desiderio sessuale, quell’insieme di pensieri e fantasie che ci spingono a ricercare un comportamento sessuale attivo, è un concetto classicamente PNEI, come tutta la sessualità. Solo l’integrazione della psiche con i meccanismi biologici, descritta dalla PsicoNeuroEndocrinoImmunologia, permette di vivere appieno l’esperienza erotica. Non solo. L’equilibrio psicoemotivo, l’equilibrio psicosociale e l’equilibrio psicobiologico possono essere definiti i pilastri, il substrato di base per una normale fisiologia del desiderio sessuale.

 

Dal punto di vista meramente clinico?

Quali sono le condizioni più frequentemente chiamate in causa del determinismo del calo del desiderio nel giovane uomo?

L’iperattivazione degli assi dello stress influisce negativamente sulla sessualità. Lo stato di stress cronico protratto nel tempo raramente permette di gioire tra le lenzuola, sia perchè abbassa il desiderio sessuale sia perché rende inefficienti i meccanismi di eccitazione (deficit dell’erezione). L’ipotalamo riconosce lo stato di difficoltà del soggetto, per impegni lavorativi eccessivi o al contrario per drammatica mancanza di lavoro, per problemi di coppia o di salute di un familiare… e reagisce aumentando il CRF

con conseguente incremento di ACTH e Cortisolo che aiutano il soggetto a raccimolare tutte le forze per sopravvivere al momento negativo.

È intuitivo che quando l’uomo deve far fronte ad una situazione di surplus di impegni e preoccupazioni la funzione sessuale venga relegata in secondo piano. Perché consumare energie preziose per la vita in attività secondarie come la sessualità e la riproduzione? Il meccanismo che permette di bloccare la via della sessualità è l’interferenza operata dal CRF (fattore di rilascio della corticotropina) sul GnRH (fattore rilasciante le gonadotropine): viene a saltare la pulsatilità del GnRH e delle Gonadotropine con grave interferenza sulla produzione di Testosterone, l’ormone per antonomasia responsabile del desiderio sessuale sia nell’uomo che nella donna.

 

In realtà tanti altri fattori del vivere quotidiano, indirettamente correlati allo stress, agiscono sull’ipotalamo proprio perché quest’ultimo è da considerarsi una vera e propria centralina di organizzazione energetica tramite la traduzione degli input psico-fisici in molecole informazionali da inviare a tutti i distretti corporei.

Non ultimo in questo elenco è l’esercizio fisico eccessivo.

Mentre un’armonica attività fisica è quanto di più salutare e anti-invecchiamento ci possa essere a costo zero, lo sport esercitato in maniera eccessiva può essere deleterio. L’”aiutino” con ormoni proibiti, l’affaticamento in orari non fisiologici (tardo pomeriggio e serata) influiscono negativamente sui meccanismi centrali ipotalamici, per interferenza con il meccanismo di feed back operato dalla bilancia Estrogeni/testosterone e

per alterazione del ritmo del cortisolo, chiamato a lavorare intensamente proprio quando dovrebbe “dormire”. Inoltre lo stress ossidativo da esercizio muscolare ai limiti produce sostanze tossiche che agiscono negativamente sui circuiti periferici (legame Testosterone-recettore). Non dimentichiamo, inoltre, che lo sport agonistico ad alti livelli comporta un notevole innalzamento degli ormoni propri dello stress!

 

Anche una scorretta nutrizione può influire negativamente sul desiderio sessuale. Da un lato proteine altamente irritanti per l’intestino (caseina, albumina, glutine…) provocano la leaky-gut syndrome che, associata ad una disbiosi da eccessivo e indiscriminato uso di antibiotici, rappresentano una spina irritativa nel delicato equilibrio GUT-BRAIN, intestino-cervello e di conseguenza sul comportamento sessuale.

D’altro lato l’eccesso di peso fino all’obesità, soprattutto viscerale, comporta un alto rischio di infiammazione di basso grado con liberazione di citochine, leptina, adipochine e Interleuchina 6, che interferiscono a livello ipotalamico con il rilascio pulsatile del GnRH. Parallelamente, nel tessuto adiposo si assiste alla conversione enzimatica del Testosterone circolante in Estradiolo, ormone femminile che si oppone agli effetti sessuali del primo.

Esiste un terzo elemento di disturbo sul desiderio sessuale legato all’alimentazione: gli “Endocrine disruptors”. Si tratta di additivi, conservanti, coloranti ecc. che introdotti coi cibi liberano molecole che fungono da Interferenti endocrini, spesso simil-estrogenici che competono col Testosterone per i recettori tissutali, limitandone l’effetto. Alcune di queste sostanze interferiscono direttamente con gli enzimi deputati alla conversione del Testosterone nella sua forma biologicamente attiva mentre altri composti alterano il feed-back centrale su ipotalamo e ipofisi per la regolazione del rilascio delle gonadotropine. Il risultato è un danno sia centrale che periferico sui meccanismi che mantengono vivo il desiderio sessuale.

In ultimo riporto una situazione frequente che può portare al calo del desiderio sessuale nel giovane uomo: l’iperprolattinemia. La Prolattina è un ormone importante nel maschio, con compiti anche riparativi. Livelli eccessivi e patologici sono quasi sempre causati da terapie per lo stomaco, da tumori benigni dell’ipofisi o da ipotiroidismo. Dal punto di vista fisiologico però esiste un quadro classico di calo del desiderio da iperprolattinemia legato alla neogenitorialità. Recenti studi sottolineano una sorta di compartecipazione alle cure del neonato dal parte dell’uomo, che concentra le proprie energie nell’aiuto familiare nel momento di passaggio dall’”alcova” al “nido”. L’abbattimento del desiderio sessuale è una sorta di garanzia per il cucciolo: una seconda gravidanza comprometterebbe le cure parentali e togliere al maschio la spinta sessuale ha proprio questo scopo. Peccato che questo meccanismo sia presente nell’uomo fedele e vicino alla neomamma ma del tutto assente in un gran numero di neopapà…

 

Maria Cristina Iannacci