Autoerotismo e coppia

Dr. Maria Cristina Iannacci
Medico-Chirurgo
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Perfezionata in Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese

L’autoerotismo e la coppia

Il termine “autoerotismo” non è in automatico sinonimo di nemico della coppia felice tra le lenzuola. Ci sono casi in cui tale pratica comporta indubbi vantaggi, per entrambi gli amanti.

Esperienze autoerotiche accompagnano lo sviluppo psicosessuale di ogni individuo. Mentre nell’uomo la masturbazione è quasi la norma, molte donne, al contrario, arrivano al primo rapporto sessuale senza alcuna fase esplorativa del proprio corpo e, accompagnate dal partner, vivranno la scoperta della propria sessualità come gioco in coppia.
Purtroppo non sempre tale approccio alla sessualità è positivo e non sempre nel rapporto di coppia si riesce a vivere serenamente la scoperta del piacere. In molti casi di disfunzione dell’orgasmo femminile ma anche di mancata risposta eccitatoria in cui la paziente si lamenta che il compagno “non ci sa fare”, ciò che emerge nella anamnesi è quasi sempre una scarsa propensione all’autoerotismo .

La pratica autoerotica induce il soggetto a esplorare non solo la topografia delle aree sensibili del proprio corpo ma anche la modalità con cui la stimolazione può portare al piacere. Questa minuziosa, ripetuta ed intima ricerca permette alla donna da un lato di capire esattamente cosa piace e dall’altro di acquisire competenze erotiche da ricercare, richiedere o introdurre nell’incontro a due. Se il compagno sessuale è poco esperto, se è abituato ad una conduzione del rapporto poco aderente alle esigenza della partner, se la donna necessita di giochi inusuali per avere piacere… ecco che la guida di una donna che si conosce diventa fondamentale.
In molte terapie mansionali integrate i compiti che si prescrivono prevedono esercizi di autoerotismo per poi far entrare il marito e accompagnarlo nella esplorazione del corpo femminile. Altre volte si incoraggia la donna ad introdurre direttamente, durante l’incontro erotico, ciò che si è acquisito nel solipsismo.

Al contrario, nell’uomo l’autoerotismo è spesso in coabitazione con una sessualità di coppia soddisfacente, altre volte istintivamente il maschio un po’ precoce provvede da solo a ridurre il tempo che intercorre tra una eiaculazione e l’altra per allungare i tempi. La stessa masturbazione viene indicata come pratica di allenamento nella terapia dell’eiaculazione precoce, insegnando l’esercizio dello “stop e start”, che consiste nel fermare la stimolazione poco prima dell’orgasmo per più volte prima di lasciarsi andare.

Non dimentichiamo i giochi erotici di coppia molto graditi all’uomo in cui lo spettacolo della compagna che si dà piacere rappresenta l’aperitivo al congresso erotico. Dispiace ascoltare l’imbarazzo di molte donne nell’introdurre la masturbazione nel talamo! Se si riuscisse ad andare oltre l’iniziale incertezza, l’autoerotismo praticato al cospetto del partner rappresenta un gioco molto coinvolgente, intimo e, paradossalmente, con alte valenze di fusione della coppia.