Dr. Maria Cristina Iannacci
Che il sesso giochi un ruolo importantissimo nell’economia emotivo-relazionale della coppia è risaputo. Sul mio blog trovate articoli che sottolineano le funzioni del sesso nella specie umana.
Ai fini meramente riproduttivi, la penetrazione rappresenta un passaggio chiave del rapporto sessuale, perché solo con la deposizione del liquido seminale nel fornice vaginale posteriore i due gameti sono il più vicino possibile per incontrarsi e dare origine all’embrione.
Le stesse fasi della risposta sessuale che precedono l’orgasmo, desiderio ed eccitamento, sono in funzione di permettere una corretta introduzione. Tutto ha un senso biologico.
Cosa succede quando la biologia cambia e la riproduzione non è più possibile?
Cambiano le energie a disposizione della penetrazione e nell’uomo l’erezione è sempre meno consistente, nella donna lubrificazione ed espansione vaginale raggiungono livelli non ottimali per permettere il coito.
In realtà non è sempre così e alcune coppie riescono a mantenere una buona sessualità con piccoli accorgimenti, applicazione di lubrificante per esempio, mentre altre coppie si fanno aiutare e con terapie molto semplici e maneggevoli (ormoni bioidentici locali), mantenendo una sessualità completa molto soddisfacente.
C’è però una fetta di mie pazienti che raccontano di vivere una splendida sessualità anche senza la penetrazione, potenziando la parte emotiva ed affettiva, non tralasciando il piacere fisico con carezze e baci. Ciò avviene soprattutto quando il portatore del deficit sessuale maggiore è l’uomo, per esempio in seguito a chirurgia prostatica o per conseguenze del diabete. Questa tipologia di coppia gioca attivamente e si dedica a modalità diverse di fruire del piacere sessuale, al tal punto che non è raro per la donna sperimentare per la prima volta lo squirting proprio in post menopausa.
Del resto, quando sono in procinto di consigliare una terapia per ripristinare la sessualità in post menopausa, una domanda sulla funzione maschile mi orienta sull’intervento terapeutico da offrire alla coppia e non insisto sul ripristino della competenza vaginale al coito se il marito ha un importante deficit erettivo. Meglio concentrarsi sulla reattività clitoridea!
E nella vita fertile il sesso non penetrativo ha un significato?
Se tralasciamo il caso della coppia che non riesce ad avere un rapporto completo (collusione di coppia con paura anticipatoria femminile ed incertezza maschile sulla propria competenza, in poche parole matrimonio non consumato), fasi di relazione erotica senza coito possono essere normali, in tutte le coppie, come ulteriore esplorazione sensitiva, ma in particolare nelle pazienti in terapia per vulvodinia, laddove il momento meccanico dell’introduzione susciti sensazioni dolorose che innescano un comportamento evitante con contrattura muscolare e ulteriore sofferenza locale.
Quindi possiamo considerare il rapporto non penetrativo come una alternativa momentanea e talvolta definitiva a quello completo ma altrettanto soddisfacente in funzione di una buona comunicazione di coppia. Sí, tutto dipende da quello che decide la coppia, con rispetto per le reciproche difficoltà o richieste. La comunicazione è tutto!
Dr. Maria Cristina Iannacci
Ginecologa e Sessuologa clinica