Dr. Maria Cristina Iannacci
Spec. in Ginecologia e Ostetricia
Perf. in Sessuologia Clinica
www.iannacci.it
Sappiamo che il desiderio sessuale è definito come la spinta a ricercare un comportamento sessuale attivo. Essendo il sesso un fenomeno PNEI per eccellenza, cioè frutto della interazione e integrazione tra Psiche, sistema Nervoso, sistema Endocrino e sistema Immunitario, il desiderio sessuale si nutre di pensieri, sensazioni, emozioni e sentimenti tradotti fisicamente in neurotrasmettitori che permettono l’accensione di un corpo responsivo, perché in equilibrio ormonale e metabolico e dall’esperienza positiva scaturisce il ricordo piacevole, il desiderio di ripeterla.
Se ci focalizziamo sul mero elemento organico, l’assetto ormonale gioca un ruolo fondamentale per la salute psico-sessuale e gli attori principali sono il Testosterone e gli Estrogeni mentre il Progesterone, pur essendo importante per il benessere psichico, ha un ruolo più secondario sul desiderio sessuale. Il testosterone è presente nel circolo sanguigno sia nell’uomo che nella donna, prodotto dalle gonadi, testicolo ed ovaio e in minor misura dal surrene, e veicolato in parte da alcune proteine del sangue tra cui la SHBG, Sex Hormone Binging Globulin, globulina legante gli ormoni sessuali. Solo la frazione libera di tale ormone dà gli effetti biologici centrali agendo sui recettori presenti nel Sistema Nervoso Centrale, nutrendo il desiderio, mentre la parte legata alle proteine circolanti non è biologicamente attiva.
Cosa succede quando si assume la pillola contraccettiva? Il problema gravidanza indesiderata viene meno, il flusso mestruale doloroso, abbondante, prolungato e la possibile anemia e stanchezza sono ridotte lasciando più energie per la relazione sessuale ma… aumenta la SHBG, aumenta la frazione del testosterone legata e non attiva che si traduce clinicamente nel calo del desiderio sessuale. La percentuale di donne che sperimentano questo disagio è molto alto e comporta un significativo drop-out, cioè abbandono del trattamento.
In realtà esistono più tipologie di pillola contraccettiva con diverso impatto sulla sessualità. Sono a disposizione studi anche recenti su questo argomento e all’ultimo congresso su “Endocrinologia ginecologica e Sessuologia” sono stati riportati importanti risultati di tali studi.
Quali conclusioni possiamo trarre?
Le pillole a minor impatto sulla sessualità sono quelle contenenti un progestinico lievemente androgenico, il Levonorgestrel (le mie preferite anche per la sicurezza nei confronti della trombosi) e quelle con estrogeno naturale (pillole molto moderne e attualmente molto usate). Quanto alle pillole con solo progestinico, come già scritto in altro articolo (v. nel blog del mio sito www.iannacci.it), se usate per limitare un iperestrogenismo relativo daranno effetti positivi e garantiranno una buona sessualità, mentre nella ragazza giovane o con assetto ormonale equilibrato l’eccesso di progesterone/progestinico risulterebbe mortificante sulla sessualità, per quanto riguarda desiderio e riposta eccitatoria (secchezza e impoverimento della carica orgasmica).
Il mio consiglio è senz’altro quello di scegliere con il proprio ginecologo il contraccettivo sulla carta più indicato ma poi sperimentarlo in prima persona e basarsi sulle proprie sensazioni per arrivare ad una conclusione. Le terapie ormonali sono quanto di più sartoriali esista in medicina, quindi vanno cucite sulla paziente con continua interazione con lo specialista.
Dr. Maria Cristina Iannacci
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