INFERTILITA’ e PNEI

Dr. Maria Cristina Iannacci

Spec. in Ginecologia e Ostetricia

Perf. in Sessuologia Clinica, Agopuntura, Omeopatia/Omotossicologia, MedicoPNEI

www.iannacci.it

 

INFERTILITA’ e PNEI

Nella valutazione della capacità riproduttiva della coppia a volte non basta verificare che ci sia un buon funzionamento delle ovaie, che gli spermatozoi del partner siano di numero sufficiente, vivaci e mobili e di forma normale per fecondare l’ovocita. Non basta evidenziare che le tube della donna siano aperte e permettano l’incontro dei gameti, né che al prodotto del concepimento venga garantito un nido accogliente curando l’utero e nutrendo l’endometrio.

I mezzi diagnostici attualmente a nostra disposizione spesso non riescono ad andare oltre, non riescono a spiegare la causa del mancato concepimento. Un motivo alla base dell’infertilità comunque c’è sempre.

L’essere umano è un’entità psicobiologia. Il benessere psicofisico, il normale funzionamento del nostro corpo, l’armonico fluire della vita sono il risultato dell’integrazione fra elementi psicologici, sensazioni, emozioni, percezioni, pensieri… ed elementi prettamente fisici, corporei.

Le funzioni biologiche non sono tutte uguali nell’economia della vita: alcune sono essenziali per la sopravvivenza, come respirare, mangiare, dormire, digerire, eliminare le scorie… altre sono considerate una sorta di lusso per l’organismo umano, una funzione che si esplica se l’equilibrio lo permette, se l’energia è abbondante. Tra queste funzioni superiori e lussuose vengono annoverate la sessualità e la riproduzione.

Facciamo un passo indietro.

Molte dis-funzioni, cioè alterazione del funzionamento della “macchina-corpo”, sono espressione di alterato equilibrio, di incapacità di adattamento agli stress quotidiani.

Lo stress non è un elemento necessariamente negativo. E’ uno stimolo che induce una serie di comportamenti adattativi per raggiungere un equilibrio anche vantaggioso, basti pensare alla giusta dose di stress nello studio o nel lavoro, persino nello sport, che richiama energia per garantire una performance migliore.

Lo stress ripetuto e prolungato o di intensità eccessiva, invece, tende a superare i nostri meccanismi adattativi, squilibrandoli e causando sofferenza. L’espressione della sofferenza è molto subdola, variabile da soggetto e soggetto e nei diversi periodi della vita. La via comune è una cascata di neurotrasmettitori, ormoni, citochine che producono “infiammazione”. L’infiammazione colpisce il tratto gastroenterico, ecco le gastriti o le coliti, il sistema nervoso centrale, con insonnia, cefalee, variazioni del tono dell’umore, la pelle, sottoforma di dermatiti o psoriasi, l’apparato riproduttivo con disfunzioni sessuali e disordini mestruali fino alla sterilità…

Di ogni componente della coppia in esame sarebbe interessante studiare obiettivamente quali sono gli elementi perturbanti della vita quotidiana, attuale e del recente passato e in quale organo, apparato o funzione questi vadano a creare sofferenza. Potrà emergere che, proprio in questo momento della vita, l’energia a disposizione non sia tale da permetterle il concepimento.

La disciplina medica che studia la correlazione tra stress e disfunzioni del vivere quotidiano si chiama PNEI, PsicoNeuroEndocrinoImmunologia, e permette non solo di individuare i singoli elementi di disturbo (problemi psico emozionali, mancanza di movimento, alimentazione scorretta, interferenti elettromagnetici o chimico/farmacologici ecc.) attraverso l’esecuzione di test ematochimici, impedenziometria, test psicologici ed una accurata anamnesi (seguita dall’elaborazione ed interpretazione dei dati), ma anche e soprattutto di identificare i punti su cui intervenire, di dare spiegazione del disturbo e di fornire le chiavi per ridurre l’effetto dello stress sui nostri meccanismi di difesa. Lo stesso calo di peso improvviso correlato alla scomparsa di un ciclo ovulatorio, o al contrario un sovrappeso con alterazioni del ritmo mestruale, va studiato da un altro punto di vista, considerando la qualità del tessuto adiposo e non la mera percentuale corporea, ponendo attenzione alla distribuzione dell’acqua dentro e fuori le cellule, allo stress ossidativo…

Le terapie da proporre dopo la diagnosi e l’inquadramento clinico spaziano dall’agopuntura alla dietetica e farmacologia tradizionale cinese, dall’educazione al movimento piacevole ed armonico alla corretta respirazione emotivamente rilassante, dal vero e proprio coaching emozionale alla omeopatia/omotossicologia, senza tralasciare una corretta integrazione di elementi potenzianti in maniera specifica la fertilità.

Per permettere ad una coppia infertile, in particolare quando si parla di sterilità “inspiegata”, di provare la gioia della maternità “naturale”, consiglio quindi di valutare attentamente gli strumenti della Medicina d’Avanguardia, di cui fa parte la PNEI, al fine di ripristinare in maniera gentile quella quota di energia vitale sufficiente ma necessaria per la riproduzione ed evitare che i meccanismi di adattamento allo stress pian piano se la “mangino” tutta!

 

Maria Cristina Iannacci