Eiaculazione Precoce e Fiori di Bach

Dr. Maria Cristina Iannacci

Spec. in Ginecologia e Ostetricia

Perf. in Sessuologia Clinica

Perf. in Agopuntura e Farmacologia Tradizionale Cinese

Perf. in Omeopatia/Omotossicologia

Medico PNEI

www.iannacci.it

 

Eiaculazione Precoce e Fiori del Dr. Bach

 

Da decenni i sessuologi descrivono come elemento cardine per la definizione di eiaculazione precoce il mancato controllo volontario del riflesso orgasmico. Meno importane è il tempo di mantenimento della penetrazione, 3 minuti, ancora meno il numero minimo di movimenti coitali garantiti, 7, quasi ridicolo il concetto di eiaculazione precoce quando avvenga prima del piacere femminile (dal momento che il 50% delle donne non ha l’orgasmo da pura stimolazione vaginale… il 50% degli uomini sarebbe precoce?).

Il DSM V finalmente inserisce nella classificazione delle Disfunzioni Sessuali dell’Eiaculazione l’aspetto soggettivo di disagio legato all’incapacità da parte dell’uomo di decidere volontariamente quando abbandonarsi all’esperienza orgasmica. Oggi se ne è parlato al Master Universitario di II livello di Verona, il primo in Italia sulla “Low Dose Medicine”, la vera medicina del futuro. Ecco che la PNEI applicata alla valutazione degli assi dello stress che, iperattivati, disturbano la sessualità di coppia si arricchisce della omeopatia/omotossicologia e sorprendentemente, ma non troppo, della floriterapia.

Non è la velocità o la calma da trattare in questi pazienti, bensí la reazione ad un episodio di defaillance; non è l’interpretazione del medico che guida la scelta della terapia ma le parole usate dal paziente per descrivere la reazione di tristezza e la paura che si ripresenti la difficoltà, la perdita di interesse per il sesso per timore della reazione della compagna… Ad un nucleo terapeutico iniziale di tre, con ulteriori fiori del dr. Bach per le sfumature, si aggiungeranno prodotti per il drenaggio mentale, che liberi la mente da pensieri offuscanti e rimedi omotossicologici di sostegno psicofisico.

Peccato focalizzarsi solo sulla prestazione! La sua momentanea correzione (con farmaci di uso comune) non toglie il vissuto di inadeguatezza del soggetto dipendente dal giudizio dell’entourage che lo circonda! Alla fine è il 60enne colui che vive la sessualità più soddisfacente, libera da richieste sociali e rispondente al proprio desiderio, alla comunicazione privata con la partner, ai tempi della gioia e dell’affettività.

La floriterapia e la sessualità. Un connubio che sta vivendo una seconda, intensa giovinezza.