Dr. Maria Cristina Iannacci
Medico-chirurgo
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Perfezionata in Agopuntura
VORREI FARLO FELICE, MA NON RIESCO!
Decalogo per i rapporti anali
Nell’intimità del talamo alla coppia tutto è concesso, la regressione ludica permette di pasticciare e trovare le proprie vie al piacere. Una di queste è il rapporto anale, richiesto per lo più dall’uomo, accettato dalla donna per accontentarlo ma, nella curiosa e vivace , anche per esplorare una modalità diversa, pregiudizialmente sgradevole, ma spesso… vera e propria rivelazione!
Un tempo, di fronte alla richiesta di un aiuto tecnico su come riuscire ad avere rapporti anali avrei risposto illustrando le due tecniche più efficaci che conoscevo e che le pazienti mi riportavano come utili, accettabili e realizzabili. Attualmente ho modificato il percorso consigliato, rendendolo più semplice e divertente grazie all’utilizzo di oggetti specifici per tale pratica erotica.
Delle due tecniche, una consisteva nell’introduzione del genitale maschile graduale, lenta, con pazienza, previa lubrificazione e invitando la donna a contrarre e rilasciare il muscolo che circonda l’ano. In questo caso era richiesta una piena erezione da parte dell’uomo in modo da esercitare pressione nel momento del rilasciamento. L’alternativa era quella di giocare ad entrare con erezione non piena, quindi con minore impatto volumetrico, riservando la totale eccitazione una volta all’interno.
Oggi, in corso di consulenza sessuologica in cui la donna o la coppia esordisce con la fatidica frase: “Dottoressa, mi aiuti ad avere un rapporto anale perché ci ho provato ma non ci riesco!” offro un decalogo, una traccia di massima che permetta alla coppia di superare la difficoltà tecnica iniziale e che andrà poi nutrito di varianti rispettose di tempi e desideri degli amanti.
Punto 1. E’ la donna che decide, quando si sente pronta fisicamente e aperta mentalmente, mai forzare il momento. Perché non lasciare a lei facoltà di sorprendere l’uomo offrendo la novità quando meno se l’aspetta!?!
2. La fretta non aiuta, la calma e la pazienza rilassano ciò che è teso. L’approccio potrebbe prevedere un aperitivo di massaggi o carezze rilassanti, magari con piumini che risveglino la zona perianale.
3. E’ fondamentale un buon lubrificante non un anestetico, come talora mi sento chiedere, questo tipo di rapporto non è doloroso. Solo la costrizione induce dolore riflesso o una patologia locale non trattata.
4. Non pretendere la penetrazione durante i primi approcci, esplorare la zona con le dita e con dilatatori specifici, anatomici e sicuri. I toys indicati per questa pratica hanno punta arrotondata e un anello o pomello di sicurezza che impedisce l’introduzione troppo profonda (pericolosa perché ne impedirebbe l’estrazione). Una volta inseriti possono essere lasciati in loco per un po’ di tempo contraendo e rilasciando il muscolo.
5. Quando l’introduzione del surrogato è realizzabile e la donna sente di avere un buon controllo dello sfintere, è arrivato il momento di provare il rapporto con l’uomo.
6. Usare una protezione se non c’è la certezza che il compagno sia sano. Le microlesioni della mucosa sono una porta aperta alla trasmissione di infezioni, soprattutto virali.
7. Lasciare che sia l’uomo a togliere il toy ed offrire subito il suo.
8. Abbandonarsi all’esperienza con fiducia, senza timore di situazioni imbarazzanti perché arrivati a questo punto incidenti di incontinenza non sono frequenti.
9. La posizione è variabile, l’atteggiamento femminile può non essere necessariamente di sottomissione, dell’essere presa, ma anche dell’accoglimento attivo.
10. Se si gradisce continuare il congresso amoroso con il rapporto vaginale, non ci sono controindicazioni, dal momento che il passaggio di batteri non è maggiore di quando non avvenga fisiologicamente per continuità e contiguità.
La sesso anale è una forma di erotismo molto intimo, spesso concesso solo al partner in vicinanza emotiva. Rappresenta una straordinaria occasione per giochi di potere nella coppia, con momenti di sottomissione e/o di assoluta fiducia. Non sempre porta all’orgasmo la donna, anzi in verità tale evenienza è piuttosto rara senza un contemporaneo apporto erotico, manuale o con strumenti, di altre zone sensibili, clitoride o ingresso vaginale. Se però teniamo presente che un’importante componente della soddisfazione erotica è fornita dall’assistere allo spettacolo del piacere del compagno (che immancabilmente apprezza psicologicamente e fisicamente questa variante penetrativa), se consideriamo che la regione perianale è ricchissima di terminazioni sensoriali che amplificano il risveglio erotico, rinunciare a alla sessualità anale è rinunciare all’esplorazione di parte della nostra corporeità.
Può non piacere ma tutti possono provare. Non esiste non riuscirci! Buon divertimento!